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2018: Verona, da dove si parte?

Iniziare il nuovo anno sul campo della prima della classe non è esattamente ciò che ci vuole per questo Verona. Il 6 gennaio tutti al San Paolo, contro il Napoli di Sarri, con un profilo basso e le speranze ridotte al lumicino: perché diciamocelo, questo Hellas difficilmente porterà a casa punti dalla prossima giornata.

Le ultime settimane sono state altalenanti: le sfide difficili in cui non si è raccolto nulla, poi il lampo contro il Milan, il pareggio con la Spal e i deludenti crolli contro Udinese e Juventus. Certo, le prestazioni in alcuni casi sono state interessanti, non tutto è da buttare, ma altri momenti sono ingiustificabili: il match a Udine non lascia scampo.

Perdere contro la Juve era preventivabile, ma sul momentaneo 1-1 ci hanno creduto in parecchi all’ipotesi di portare a casa almeno un punto: peccato per quei due lampi di Dybala, peccato anche per la mancata reazione degli uomini di Pecchia. Venti minuti giocati bene, quasi alla pari con i bianconeri vagamente compassati, ma non sufficienti in una partita da 90′.

Tra 24 ore apre il calciomercato, i tifosi sono preoccupati: data per certa la partenza di Caceres, messo sull’uscio anche Pazzini, chi rimarrà? Ma soprattutto, chi arriva?
Già, perché i nomi fatti fino ad ora non esaltano e, soprattutto, non sembrano essere particolarmente funzionali alla squadra di Pecchia. Servirebbero interventi mirati e, soprattutto (non ce ne vogliano i nomi che circolano) di maggiore qualità: troppo poco pensare che il recupero di alcuni giocatori infortunati sia abbastanza, impensabile perdere giocatori della caratura del Pazzo e di Caceres senza avere un ‘piano B’.

Gli altri in lotta per la salvezza si stanno muovendo sul mercato, a Verona qualcosa in più servirebbe eccome, magari un innesto per reparto, con un occhio di riguardo al budget per ovvi motivi.

Basterebbe poco per recuperare fiducia, i tifosi sarebbero pronti a dare l’ennesima possibilità ad un Verona che francamente non dovrebbe occupare la 19^ piazza del campionato con la rosa che ha. Il girone di ritorno è ancora lungo, forse per la salvezza non servirà nemmeno arrivare a quota 40 punti, tantissimi visto il ritmo della coda della classifica. Quindi servirebbero un paio di partite di qualità per rimettersi in carreggiata, anche con un pizzico di fortuna in più, che non guasterebbe. Ma per essere fortunati bisogna rischiare, non rimanere fermi: si sa, la fortuna aiuta gli audaci.

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6 anni fa

Doman me toca andar a laorar insteso quindi fancu……

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6 anni fa

sarà un’agonia…..

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6 anni fa

Si parte dalla b x salvarci… forse…

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6 anni fa

Da dove si parte o dove si ritorna?….partiti Caceres e Pazzini…siamo scarsi anche per la B……………

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6 anni fa

Da nulla sqyadra. Da. Vendere. Nn dono da A
Ma. Docieta. Fallita. Senza soldi. Ci fregano da 3 anni mo. Ci tocca 10 anni di serie b se. Ci. Va. Bene

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6 anni fa

Fate i fatti capito! E silenzio stampa la pazienza è finita

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