Quando sembrava spacciato, Pecchia si è rialzato nel suo stadio e davanti al suo pubblico
Anche contro il Bologna il Verona non ha smentito il trend fortemente negativo fuori casa. Adesso, nella cruciale sfida di domani contro il Sassuolo, la squadra di Pecchia si affida al fattore campo per inseguire una difficilissima salvezza.
Come ricorda l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, nonostante un clima di dura contestazione, l’Hellas non aveva fallito in casa contro il Cagliari, riprendendosi al meglio dopo la batosta di Benevento.
In 50 giorni i gialloblù hanno giocato al Bentegodi per quattro volte e ha vinto in tre casi. Col Cagliari, con il Torino e nel derby col Chievo. Ha perso, invece, pesantemente (0-5) con l’Atalanta.
Se il Verona dovesse mantenere un ruolino di marcia così positivo nelle prossime tre gare tra le mura di casa (Sassuolo, Spal, Udinese), le quotazioni per la salvezza sarebbero sicuramente in salita. Anche perché in trasferta lo attendono avversari difficili come Genoa, ma soprattutto Milan e Juventus.
PUBBLICO. Storicamente il Bentegodi è stato sempre il teatro delle più grandi imprese dell’Hellas. Sia negli anni dei trionfi che in quelli duri delle battaglie per salvarsi. La Gazzetta ricorda le parole di Zigoni, idolo di un Verona che restava in A capitalizzando la spinta del proprio pubblico, che dice: “Nel nostro stadio ci trasformavamo“.
Il tifo gialloblù però non ha mai avuto un ottimo feeling con l’attuale gestione, e in particolare con Pecchia e l’ormai ex ds Fusco. A dimostrarlo sono i numerosi cori e gli striscioni esposti durante tutte le gare.
Allo stesso tempo però, basta poco per riaccendere la passione del pubblico del Bentegodi. Se il Verona sarà capace di scaldare la sua gente, la risposta non si farà attendere.