L’agonia sta per finire. Appena 2662 paganti di cui 1000 tifosi giunti da Udine, hanno assistito a una delle peggiori gare del 2018. Il solito volenteroso e peccaminoso Hellas davanti ad una modestissima Udinese. La squadra di Tudor ha vinto col minimo scarto ma se il campionato fosse durato un altro mese, senza dubbio alcuno, farebbe compagnia a Verona e Benevento.
PECCHIA DILEGGIATO. Più di Setti e Fusco. Il tecnico gialloblù è stato canzonato dagli spalti dall’inizio alla fine della partita. Striscioni e cori tra i più fantasiosi contro un allenatore che non ha mai preso in considerazione durante la stagione fallimentare di rassegnare le proprie dimissioni. “Portaci in Europa” e “Fabio, Fabio….” gli urlavano dagli spalti.
ZUCULINI E LEE. Così a occhio e croce, i meno peggio dei gialloblù in quella che è stata la sconfitta numero ventisei della stagione. L’argentino magari meno preciso di altre volte ha lottato a centrocampo, mentre il coreano è stato l’unico a creare dei grattacapi a Bizzarri. Solo loro e l’ex Hallfredsson hanno ricevuto applausi dai supporters gialloblù a fine gara.
QUALE FUTURO. Adesso tutti si interrogano quale possa essere il futuro del club. Una cosa è certa Setti deve dare un taglio netto col passato. Non può e ci dispiace per Tony D’Amico, presentare come ds un collaboratore di Fusco e, soprattutto, deve cercare di ingaggiare un allenatore in grado di dare stabilità a tutto l’ambiente e non soltanto alla squadra. Nicola, ex Crotone, resta al momento, anche fra i tifosi il profilo più gradito.