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Esclusiva CH – Cobolli Gigli: “Al Verona è mancata la forza di reagire. Che stadio il Bentegodi”

cobolli gigli

L’ex presidente bianconero ha parlato delle due squadre che domani si affronteranno allo Stadium

La partita con la Juventus è stata l’occasione per scambiare quattro chiacchiere con Giovanni Cobolli Gigli, numero uno dei bianconeri negli anni bui post-calciopoli. Tra gli argomenti toccati anche l’annata del Verona, l’addio di Buffon e il primo anno di VAR, del quale lo stesso Cobolli Gigli si è definito fermo sostenitore.

Queste le sue dichiarazioni in esclusiva per CalcioHellas:

Domani sarà nuovamente festa per la Juve. Cosa permette a questa squadra di essere sempre due passi avanti a tutte in Italia?
«La Juventus è forse l’unica società che ha una continuità e una tradizione che parte da Gianni e Umberto Agnelli e che arriva fino a oggi, una tradizione che non riguarda solo giocatori e staff tecnico, ma anche la parte amministrativa. Quando sono arrivato io c’era appena stato l’incidente di Pessotto e la condanna alla Serie B con 30 punti di penalizzazione, con lo spauracchio della Serie C: nonostante tutto questo, il sistema ha tenuto. Questo credo che sia il grande segreto tra la Juventus e le altre squadre, ed è un qualcosa che ci percepisce solamente entrando e vivendo in quell’ambiente».

A fare da “sparring partner” ci sarà il già retrocesso Verona: cosa ne pensa della stagione dei gialloblù? Avrebbero potuto fare qualcosa in più per salvarsi?
«Non ho seguito a sufficienza per fare un considerazioni di tipo tecnico, ma sicuramente per l’Hellas è stato un campionato deludente e sfortunato. Credo che a mancare sia stata soprattutto la capacità di reagire che invece hanno avuto altre squadre come il Crotone, una squadra che sulla carta non ha nulla in più rispetto al Verona. Quello che so con certezza, non avendo idea della situazione societaria, è che però una piazza come quella scaligera meriti la Serie A e risultati migliori».

Domani la Juve saluta Buffon, che alzerà per l’ultima volta un trofeo da capitano bianconero: tutte queste distrazioni potrebbero permettere all’Hellas di chiudere la stagione con un’impresa?
«Il match di domani sarà una passerella per la Juve, con uno stadio pieno e pronto a salutare un grande campione come Buffon. Spero di vedere una bella partita, con due squadre che si affrontano a viso aperto. Il Verona sarà sicuramente più motivato a fare bene e potrà sfruttare i tanti giorni di riposo concessi da Allegri, ma la Juventus ha una qualità molto superiore e da quelle parti odiano perdere anche le partite “inutili”: ricordo molto bene quando, pur avendo vinto il campionato di B, Del Piero si arrabbiò per la sconfitta all’ultima giornata con lo Spezia».

Parlando di Buffon, cosa crede deciderà di fare alla fine?
«Sinceramente non sono rimasto stupito quando ha detto che potrebbe continuare a giocare: ha ancora le carte in regola per fare bene un altro paio d’anni. Il Paris Saint Germain potrebbe essere una buona soluzione per lui: porterebbe a casa un ultimo sostanzioso contratto, potendo anche giocare la Champions. L’unico problema potrebbe riguardare uno spogliatoio difficile, ma Gigi è uno che di spogliatoi se ne intende, quindi potrebbe dare una grossa mano sotto questo punto di vista. È un grande uomo oltre che un grande calciatore, non si può che augurargli il meglio qualunque decisione prenda».

Tornando al Verona, ha qualche ricordo legato alla società scaligera? Magari riguardante lo storico scudetto del’85?
«Non ho aneddoti particolari, ma certamente ricordo bene i fasti del Verona in Serie A e l’impresa dello scudetto dell’85. Parlando invece di tempi più vicini, il Bentegodi è stato uno degli stadi che più mi ha colpito quando venimmo qui a giocare in Serie B, così come mi ha colpito la tifoseria gialloblù, sempre molto calda».

Volge al termine la prima stagione con il VAR: tirando le somme, è stata un’annata positiva?
«Come tutti gli esperimenti ha bisogno di rodaggio, e sicuramente c’è bisogno di migliorare qualcosa sotto l’aspetto della sincronia tra i vari arbitri per permettere di accorciare i tempi di decisione. Io sono sempre stato favorevole a questa innovazione, e mi auguro che venga presto utilizzata anche in campo internazionale, in primi in Champions League».

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