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Hellas e i movimenti di mercato in difesa: out, check, in

La conta dei feriti poi si gioca ai fiammiferi: chi può ancora difendere la maglia gialloblù?

L’analisi dell’articolo presente oggi su L’Arena, che prova a individuare quali degli attuali giocatori dell’Hellas potranno rimanere in Serie B, porta a scavare più a fondo per ogni reparto. Su tutti la difesa: esatto, proprio la retroguardia pare essere la zona di campo più fornita.

CHECK OUT – Vukovic ed Heurtaux hanno già le valigie pronte, il serbo ha mercato ma il francese mica tanto. Non è un problema del Verona, che dovrà constatare il ritorno dal prestito dei due giocatori: case basi di competenza Pireo e Udine. Sul serbo sembra serio l’interessamento della Fiorentina, rimasta impressionata dalla prestazione del centrale difensivo in quel clamoroso 4-1 del Franchi. Rimangono osservatrici cointeressate Udinese e Genoa. Il difensore che in prestito in Serie C ha fatto meglio, ovvero Davide Riccardi, rimarrà con ogni probabilità al Lecce dopo aver smaltito le operazioni al legamento. Alex Ferrari tornerà a Bologna, credibile la versione secondo cui non sarà più Verona la destinazione del prossimo prestito, non da escludere che possa rimanere in rossoblù.

CHECK – Come nel poker, busso al tavolo e vado avanti. Non è detto che dall’altra parte qualcuno non rialzi e costringa dunque il giocatore a pareggiare la posta in palio o a lasciare. Questo vale per quattro giocatori: due rientranti dal prestito e due già in rosa. Riccardo Brosco tornerà da Carpi, dove ha trovato moltissimo spazio e spesso in mezzo a una difesa a tre. Era stato prelevato dal Latina, dove era diventato un’istituzione. A Verona dovranno valutare se può essere utile alla lotta per la Serie A. Discorso analogo anche per Nicolò Cherubin, lasciato all’Ascoli dopo un biennio gialloblù da oggetto del mistero. Una decina di presenze in questa seconda parte di campionato ma la sua avventura non è ancora finita, dato che tra il 24 e il 31 maggio si conosceranno le sorti dell’Ascoli impegnato nei play-out con la Virtus Entella. Alla soglia dei 32 anni Verona chiama: o adesso o mai più. Matteo Bianchetti è l’uomo meno in bilico. Una sorta di bravo ragazzo, piace tanto ai professori e prende buoni voti, però nessuno capisce come mai. Va per i 26 e vanta un discreto curriculum, più di 60 presenze in Serie B e quasi 100 totali aggiungendo Serie A e Coppa Italia. Non è eccellente: ad esempio Brosco, che ha solo 2 anni in più di lui, ne conta addirittura 232 e tutte in cadetteria. Vale la pena dar credito a Bianchetti per un altro anno ancora? Per ora è più sì che no. C’è anche Deian Boldor, difensore rumeno già in Serie B con il Verona. Anche in questo caso c’è da trattare con il Bologna per un giocatore che in certi frangenti della stagione scorsa era tornato molto utile. Non si capisce cosa sia venuto a fare in questa seconda parte di stagione, forse l’ambizione non è il piatto forte di un ragazzo che va a giocare in Canada all’apice della sua carriera, ma come detto può essere più che utile se c’è da lottare. Dulcis in fundo Samuel Souprayen. Sul piano atletico e della corsa ha già dimostrato di mangiarsela la B, ma c’è qualcosa che non va in quel ragazzo. L’impegno c’è, ma quel potenziale che stanno cercando è possibile che sia svanito a quasi 30 anni. Mentre se ne discute lui ha già corso palla al piede oltre la linea di fondo e ha imboccato Verona Nord in direzione Brennero. Freddissimo l’impiegato dell’autostrada che è uscito dal casello e si è inserito alle sue spalle: 1-0.

CHECK IN – Se per il Milan è ok e quel prestito biennale verrà rispettato allora Gian Filippo Felicioli può volentieri rimanere. Negli spezzoni a lui concessi non è dispiaciuto al pubblico di Verona. Non è proprio un terzino naturale, perché di sua vocazione sarebbe più un esterno di centrocampo, ma per il gioco di B può essere determinante. Ci piace. Enrico Bearzotti: ho sempre pensato che se avessero chiesto a Pecchia un commento sul giovane dell’Hellas Governicini, nome palesemente inventato, lui avrebbe risposto che si tratta di un patrimonio della società. Patrimonio o meno Bearzotti ha risposto discretamente quando l’hanno voluto ripiegare terzino destro. Non è il suo ruolo, può con calma diventarlo, ma forse serve qualcosa di più sull’out di destra. Ecco arrivati all’argomento più importante: Antonio Caracciolo. Con grande sorpresa di tutti è diventato leader indiscusso, ma non per questo impeccabile, anzi, della retroguardia dell’Hellas in Serie A. La marcatura a groviera adottata in fase difensiva non l’ha aiutato, ma può diventare quel capitano che è stato in assenza di Romulo. Poi ha una barba terribilmente affascinante e per il valore che ha come giocatore sarebbe un peccato vederlo partire. Da tenere.

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