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Giangaspero: “Grosso persona riservata, crede nel valore del gruppo. A Verona si alzerà l’asticella, però…”

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Grosso riuscirà a far bene in gialloblù? Conosciamolo anche attraverso qualche retroscena da Bari

Che allenatore è Fabio Grosso? Come si pone nell’ambiente dove va a lavorare? La redazione di tuttobari che l’ha seguito da vicino nella scorsa stagione di Serie B e in particolare Davide Giangaspero, caporedattore della testata, ce lo racconta.

Che persona è Fabio Grosso?

È una persona estremamente riservata. Non ama i riflettori, nonostante il suo passato lascerebbe intendere il contrario. Vive il calcio nella sua parte più quotidiana, prediligendo il lavoro sul campo e tralasciando pressoché completamente le pubbliche relazioni”.

Che ricordi ha lasciato a Bari?

Nella sua avventura a Bari ha mostrato un attaccamento maniacale al concetto di gruppo. Raramente ho osservato un allenatore così poco orientato a parlare di singoli. Nessun insostituibile. Anzi, è proprio con i calciatori di maggior qualità che Grosso a Bari ha dimostrato di andare più in conflitto. Il suo regolamento morale apparentemente educato, ma particolarmente rigido, lo ha portato a mal sopportare chi, pur a fronte di qualche fragilità caratteriale, poteva più di altri decidere i match. Penso a Galano, estromesso dall’undici titolare per molte settimane, o ad Anderson, probabilmente il gioiello più prezioso avuto a disposizione, ma mai impiegato con reale continuità. Ciò ha logicamente prestato il fianco a critiche, a maggior ragione osservando quanta qualità possedesse la rosa a sua disposizione“.

Potrà far bene anche a Verona?

Ha dimostrato di poter condurre fino in fondo la stagione. Potrebbe realizzare l’opera anche a Verona, anche se non mancheranno le pressioni in una piazza che esigerà giustamente il massimo obiettivo. A Bari ha conquistato gli onori della cronaca con il semplice raggiungimento dei playoff (obiettivo davvero minimo), a Verona non potrà che alzare l’asticella“.

C’è qualcos’altro da sapere su di lui?

I suoi ultimi mesi in biancorosso sono stati amari. Un controverso, per non dire inspiegabile, silenzio stampa è stato da lui condotto verso tutte le testate giornalistiche, Sky esclusa. Non ci sono state tracce di conferenze stampa da aprile in poi. Ha dato la sensazione di avere idee eccessivamente sofisticate e spigolose. Una società più forte di quella avuta a Bari gli potrà consigliare in futuro un comportamento più fluido. A volte ha dato la sensazione di essere ancora molto calciatore e poco allenatore. Tecnicamente parlando, predilige il possesso passa e un calcio manovrato; il suo modulo è stato a Bari convintamente il 4-3-3 e probabilmente partirà dunque da questa base ideologica offrendo spunti sulle caratteristiche cercate, ma lasciando completamente alla società l’onere di scegliere i profili più raggiungibili”.

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