Le tre squadre rischiano pesanti penalizzazioni da applicarsi alla stagione appena conclusa: per i due club gialloblù a rischio la Serie A

Domani potrebbe essere un giorno cruciale per la Serie A (e, di conseguenza, anche per la cadetteria): tra 24 ore circa, infatti, inizieranno i processi per Parma, Chievo e Cesena (queste ultime due a processo con un paio di giorni d’anticipo rispetto al previsto).

Rischiano grosso i ducali, con Calaiò che secondo l’accusa avrebbe “posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara suddetta, tentando di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell’incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell’applicativo di messaggistica WhatsApp“. Nel caso le pene richieste per il presunto illecito sportivo venissero confermate, esse avrebbero carattere “afflittivo” (ossia verrebbero applicate sul campionato appena conclusosi), e per il Parma significherebbe con ogni probabilità il ritorno in Serie B.

Non va meglio al Chievo: la società di Campedelli è sotto accusa insieme al Cesena (il quale, comunque, naviga già in pessime acque) per la famose plus-valenze fittizie grazie alle quali i gialloblù avrebbero “gonfiato” i propri conti generando falsi introiti per oltre 25 milioni di euro. Anche in questo caso un’eventuale condanna andrebbe ad applicarsi alla stagione 2017/2018, il che potrebbe addirittura condannare i clivensi alla retrocessione.