L’ex portiere di AlbinoLeffe e Venezia: “È diventato un grande professionista e in una squadra che punta a vincere può fare la differenza. Sarà il suo anno”

Il primo incontro tra Davide Amadori e Karamoko Cissè è in realtà uno scontro. Erano i tempi dell’AlbinoLeffe e i due, al primo allenamento, finiscono uno contro l’altro. Ad avere la peggio fu l’attaccante che finì in ospedale con uno zigomo rotto, ma l’episodio non allontanò i due. Anzi. Amadori e Cissè sono legati da una profonda amicizia e così l’ex numero uno di AlbinoLeffe e Renate e Unione Venezia è la persona giusta per raccontarci le caratteristiche del nuovo attaccante dell’Hellas Verona.

Amadori, ormai sono qualche anno che non gioca più con Cisse, ma sappiamo che non ha smesso di seguirlo.

“Proprio così. Siamo molto amici e appena posso guardo le sue partite”.

Che giocatore è?

“È un attaccante molto fisico, con forza impressionate e che nel corso degli anni ha imparato ad avere una cura maniacale del fisico. È diventato un grande professionista e non è un caso che abbia vinto due campionati di Serie B”.

Come si muove in campo?

“Aiuta tanto la squadra e segna il giusto. È il classico attaccante che fa reparto da solo. Secondo me è perfetto come prima punta centrale in un attacco a tre così è libero di muoversi”.

E fuori dal capo che persona dobbiamo aspettarci?

“È un ragazzo riservato, uno che non dà subito confidenza a tutti, ma se lega è fantastico. Magari non parla tanto, ma è sempre sorridente e porta positività al gruppo”.

Quest’anno può essere l’anno della consacrazione?

“Non credo che debba dimostrare molto. Ha fatto bene in tutte le piazze in cui è andato, ma sicuramente in una squadra come il Verona che lotterà per vincere può essere un valore aggiunto. Se trova spazio e sta bene fisicamente è una garanzia”.

Lei ha diviso lo spogliatoio anche con Calvano e Fossati. Cosa sia aspetta dai sue due ex compagni?

“Ho visto simone molto maturato dopo essere stato reintegrato in rosa e nelle ultime gare dell’anno scorso ha fatto benissimo. Penso che per lui sia un anno importantissimo perché potrebbe essere quello buono per farlo stare stabilmente nel calcio che conta. Con Fossati formano un centrocampo importante perché Marco ha qualità, ha già vinto dei campionati e quest’anno farà altrettanto”.

Un’ultima curiosità: cosa fa Amadori oggi?

“L’anno scorso ho giocato al Trezzano Gaggiano. Dopo anni tra i professionisti non c’è stato il salto definitivo e per questo ho preferito scendere tra dilettanti per portare avanti altri progetti lavorativi”.