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Tutti lodano Liam Henderson, ma di’ soltanto una parola e lui sarà marcato

Analisi di una grande prestazione da parte dello scozzese. Da lui passeranno la maggior parte dei palloni dell’Hellas Verona durante questa stagione, ma Grosso deve studiare le alternative

L’Hellas Verona ha un playmaker. No, non uno di quelli che spezzano il gioco avversario e poi, con tanti muscoli, fanno ripartire l’azione: quelli vengono solo spacciati per tali, questo è uno vero. Si chiama Liam Henderson, viene dalla Scozia ed è cresciuto nel Celtic di Glasgow.

Ieri il suo esordio con la maglia dell’Hellas Verona numero 4, contro la Juve Stabia nella gara valida per il secondo turno di Coppa Italia. Capelli all’indietro, viso rosso com’è classico in Gran Bretagna e prestazione sopraffina.

Nulla di straripante, nessun protagonismo, niente pallone fra i piedi più del dovuto. Tutti lodano Liam Henderson. Dispersore di qualità durante tutto l’arco della partita, lo scozzese sale per la verità in cattedra quando gli avversari accorciano. Così ecco che imbuca Pazzini in porta con un tocco sotto delizioso, capace di fermarsi proprio lì dove serve alla punta. Lo stesso succede con il filtrante utile a Di Carmine per andare in porta in modo ancora più pulito, anche se, è vero, con più spazio di profondità.

Quel che impressiona in effetti è la mole di palloni toccati da Henderson durante tutta la gara. Tanti che sarebbe difficile dire si tratti di un giocatore appena arrivato in gialloblù. Lo scozzese si abbassa fino alla linea difensiva, raramente incastonandosi fra i due centrali, senza movimenti bruschi in nessuna fase del gioco, senza prevaricare il compagno di reparto Gustafson che, piuttosto, sa di doversi scansare.

Laribi completa il duo di centrocampo unendo la corsa e la spinta di Gustafson all’egregia tecnica di Henderson (una fusione che è un compromesso, non un’evoluzione) e quell’anello di congiunzione sulla trequarti pare funzionare.

Ora però occhio a Liam Henderson: se il gioco del Verona continua a girare, se gli esterni continuano a essere propositivi così come lo è stato Matos, nel far partire l’azione del vantaggio da lui segnato, se le punte continuano a dare sfogo alla loro valvola di profondità, cosa che invece con Pecchia era difficile da fare per stile di gioco, se Gustafson riesce a reggere da solo il peso di un centrocampo dove lo scozzese non lo aiuterà mai troppo sotto il profilo della corsa: bene allora può funzionare.

Unico timore è che questo continuo possesso di palla, questa transizione obbligatoria dalla testa e dai piedi dello scozzese, questa vocazione di racchiudere in lui il perno di tutto il gioco possa mettere in difficoltà l’Hellas. Le trame a lungo andare potrebbero diventare macchinose, lente e prevedibili, con contromisure facili da adottare.

Nessuno mette in dubbio l’abilità e la forza di questo giocatore, sicuramente un colpo di grande spessore da parte di Tony D’Amico, su regia di Fabio Grosso. Impossibile dire che non sarà importante per la nuova stagione dei gialloblù e che non rimarrà il più possibile a dirigere la squadra, ma… Ma la vera pasta di questo Verona si vedrà quando Liam Henderson sarà marcato così stretto da non potersi muovere. Allora toccherà a chi gli starà attorno.

Anche per questo, forse, è stato preso Luca Marrone, centrocampista centrale che con il tempo è diventato difensore, capace addirittura di sostituire Leonardo Bonucci alla Juventus in alcune occasioni. Questo è il concetto: e quando il regista è marcato? Forse dietro c’è qualcuno in grado di sostituirlo. Facile marcarne uno, ma due?

C’è poi il fattore forza e l’Hellas ha dimostrato di averne. Aldilà delle punte, che fisicamente riescono quasi sempre a farsi valere, si sono poi messi in mostra Gustafson e Crescenzi: prepotenti e corridori. Un po’ meno Almici, che avrà modo di stabilizzarsi e che comunque preferisce farsi valere con le uncinate in mezzo . C’è il solito Caracciolo di testa, una certezza. Le soluzioni scaligere sono svariate. Intanto però, lodiamo Henderson per giusta causa.

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5 anni fa

in quelle partite in cui lo marcheranno, ci saranno Gustafsone e Marrone che sono altri 2 registi.

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5 anni fa

mi piace che calcio hellas.it risponda ai vari commenti

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5 anni fa

A me è piaciuto Lee, piccolino, veloce, piedi buoni. Ricorda ub po’ Nanu Galderisi anche se non ha il suo istinto del gol

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5 anni fa

Marrone non ha mai giocato nella posizione di bonucci ..sa ela sta novita? Ispirati da pecchia?

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