Dopo l’1-1 contro i rosanero, la squadra di Grosso dovrà tornare al successo per dare un forte alle avversarie e riaccendere l’entusiasmo dei tifosi
Il Verona torna in soffitta. Lo fa perché è giunto il momento di riposare e con esso forse, anche il momento di accelerare, più che riflettere. Se il pareggio col Palermo dev’essere salutato con moderata soddisfazione, visto la situazione ambientale fuori e dentro il campo, alla ripresa a Benevento l’Hellas dovrà fare un’altra partita. I gialloblù dovranno finalmente dare un segnale al campionato. Un gesto forte ed in grado di riaccendere il motore dei gialloblù.
LONTANI DALL’OBIETTIVO. C’è poco da fare, anche alla luce dei risultati dagli altri campi, i gialloblù sono lontani dall’obiettivo. Sono li a cavallo dei play off e della terra di nessuno, quella anonima che gratifica chi riesce ad ottenere, solitamente, una salvezza tiratissima ed invece suona come una vera e propria bocciatura per chi avrebbe dovuto ammazzare il campionato.
TROPPI GOL. Il Verona subisce troppe reti. Sono sedici, anche se, con l’attacco che si ritrova sulla carta avrebbe dovuto segnarne molti di più… Ed invece sono 16 come quelle incassate da Silvestri. La squadra di Grosso ha sempre subito gol. Unica eccezione la gara vinta a tavolino a Cosenza. Un dato questo che deve allarme forse, ancor più di quello riguardanti le reti realizzate. A Grosso spetterà in questi giorni di grande lavoro trovare la soluzione.
“NESSUNO MI HA CHIESTO LA “A”, ENTRO NATALE”. Fabio Grosso, che certo sta vivendo uno dei momenti più delicati della sua carriera nel calcio, dopo la partita con il Palermo ha sbottato con molta civiltà peraltro. “Nessuno mi ha chiesto la promozione a Natale” ha detto. “Siamo quella tra le retrocesse che sta facendo meglio. Certo che vorrei essere al posto del Palermo ma sono sicuro che l’anno prossimo raggiungeremo l’obiettivo”. A Benevento ci sarà un’altra tappa importante per il Verona e forse non basterà solo pareggiare.