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Di Carmine: “Il mio campionato inizia ora. E con i gol porto il Verona in Serie A”

L’attaccante dell’Hellas: “Domenica sarà una gara difficile, ma dobbiamo essere positivi. I tifosi? Manca l’emozione di esultare con loro”

Quella contro il Perugia sarà una sfida particolare per Samuel Di Carmine. L’attaccante dell’Hellas Verona, infatti, incrocerà la sua ex squadra ma soprattutto quel Cristian Bucchi che, due anni fa, quando era alla guida del Grifone, ha trasformato un buon attaccante in uno dei migliori in Serie B: “Bucchi mi ha permesso di diventare il calciatore che sono oggi. Mi ha sempre fatto sentire un attaccante forte – ha detto Di Carmine a La Gazzetta dello Sport -. Ha esaltato le mie caratteristiche, limandomi i movimenti con l’intento di rendermi costantemente pericoloso, programmandomi per il gol. Insieme ci siamo presi tante soddisfazioni. Spero, stavolta, di dargli un dispiacere“.

FAME DI PUNTI. “Quello di domenica sarà un confronto difficile è scontato, perché il Benevento è un’ottima squadra, impostata per competere al vertice, ma anche l’Hellas Verona lo è – ha aggiunto -. La chiave per superare questo momento sta nell’applicazione quotidiana negli allenamenti e non perdere di vista il pensiero positivo. Ci sono state delle partite in cui abbiamo raccolto molto meno di quanto avremmo meritato. Ne abbiamo risentito e ci siamo abbattuti. Occorre avere la capacità di rialzarsi. I tifosi? Manca l’emozione di esultare con loro. Senza la gente non è la stessa cosa“.

LA PRESSIONE DELLA PIAZZA. “È una molla favorevole. Vengo da dei campionati importanti e sono consapevole delle aspettative che ci sono. Il Verona ha investito tanto su di me. Riconfermarsi non è mai facile, ma se riesci a farlo tutto è più bello. Qualche infortunio ha frenato il mio avvio in gialloblù, ma sto finalmente entrando in forma. Non è stato semplice stare fuori per diverse settimane proprio all’inizio dell’annata. Ho vissuto tre mesi particolari, avendo dovuto ricostruire la mia preparazione fisica. Adesso sono pronto“.

INSIEME A PAZZINI. “Il Pazzo è un grande centravanti: sì, possiamo anche giocare insieme. Col Brescia, a essere franchi, non ha funzionato nulla. Quella partita ci ha dimostrato che se manca la prestazione dell’intera squadra puoi impiegare uno, due, tre oppure dieci attaccanti e comunque il risultato e i punti non arrivano“.

 

 

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5 anni fa

Va in mona ti quel che te fa sugar è quel che te paga…….

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5 anni fa

Meno parole e più fatti grazie

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5 anni fa

????????

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5 anni fa

Anche no…finiamola con i soliti discorsi..

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5 anni fa

Siii.. e Setti ???

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5 anni fa

Con calma tanto a sto punto taca verso Pasqua quela che ta stra ……

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5 anni fa

????

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