Una sfida speciale sia per l’allenatore che per il ds gialloblù che domani sera al Bentegodi guarderanno il Verona opporsi alla squadra delle loro origini
Bell’articolo di Matteo Fontana questa mattina sulla Gazzetta dello Sport. L’argomento riguarda la partita di domani sera, una gara dal sapore speciale per Fabio Grosso e Tony D’Amico che nella veste di allenatore e direttore sportivo si troveranno ad affrontare al Bentegodi la squadra delle loro origini: il Pescara.
Grosso è nato a Roma, ma ha legato gran parte delle sua infanzia alle città abruzzese. Proprio nelle vicinanze di Pescara l’eroe di Berlino cominciò a muovere i primi passi verso il calcio professionistico con la divisa del Renato Curi. Dopo alcune ottime stagioni Grosso transitò per un breve periodo a Chieti, dove conobbe Tony D’Amico, altro abruzzese che proveniva dalle giovanili del Pescara. I due avrebbero poi proseguito le loro carriere in maniera molto diversa. Grosso riuscì ad imporsi a livello nazionale fino ad arrivare a quella magica notte del luglio 2006. D’Amico invece rimase per gran parte della sua carriera a giocare in Serie C. Entrambi comunque sono rimasti molto legati alla loro terra d’origine. Ecco perché quella di lunedì al Bentegodi per loro non può essere una gara come tutte le altre.
Grosso comunque, nella conferenza stampa di ieri ha voluto essere chiaro: “A Pescara torno sempre volentieri. Ci sono i miei parenti e gli amici che hanno accompagnato la mia vita. Tutto questo, per altro, non cambia nulla in vista della partita che ci aspetta e inoltre il Pescara l’ho già incontrato in passato e voglio portare a casa i tre punti con i miei ragazzi”