Fine anno, tempo di bilanci. Voti e analisi di quanto accaduto da inizio stagione ad oggi in casa Hellas Verona
Con la chiusura del mese di dicembre si chiude anche il girone d’andata. E come sempre è anche tempo di tirare giù un primo bilancio di quanto accaduto in casa Hellas da luglio ad oggi. Dopo la difesa, è la volta del centrocampo.
HENDERSON: 6. Così come Almici, anche lui era subito partito forte: titolare praticamente inamovibile, metronomo del centrocampo gialloblù, in grado sia di spezzare il gioco avversario che di impostare quello del Verona, pareva dovesse essere il signore della mediana scaligera. Qualche prestazione sottotono di troppo lo ha però fatto finire in panchina, almeno fino a domenica, quando è tornato a giostrare in mezzo al campo con buoni risultati (sua la palla che manda al tiro Lee in occasione del primo goal di Pazzini). Magari sarà scontato dirlo, ma… HIGHLANDER.
GUSTAFSON: 6. Qualche problema di ambientamento per lo svedese, tanto da far addirittura parlare di un suo addio a gennaio. Poi, nelle ultime partite, l’esplosione: nulla di troppo esaltante, sia chiaro, però i passi avanti sono obiettivamente giganteschi. Se questo è il vero Gustafson, per un posto a centrocampo ci sarà da battagliare. DIESEL.
COLOMBATTO: 6. Il piedi sono educatissimi, e lo ha dimostrato spesso, ma i ritmi del regista gialloblù a volte paiono troppo compassati. Sufficiente finora, ma l’impressione è che possa dare molto di più. CORRI, FORREST!
ZACCAGNI: 8. Instancabile, inamovibile, imprescindibile. “Zac” è senza dubbio l’uomo in più del centrocampo gialloblù: difende, attacca, si inserisce, segna e regala assist ai compagni. Questa può essere la sua stagione, speriamo non si perda strada facendo. MOTO PERPETUO.
LARIBI: 5. Una delle note stonate della prima parte di stagione gialloblù: partito discretamente, è poi completamente sparito nell’ultimo periodo. A sua parziale discolpa c’è una posizionamento in campo che non rende giustizia alle sue qualità (mezzala prima, troppo largo sull’esterno poi), ma ciò non sembra essere una scusante valida per un giocatore che doveva essere uno dei “crack” del mercato estivo del Verona. EVANESCENTE.
CALVANO: s.v. Una trattativa instancabile per rinnovargli il contratto, pochissimi minuti giocati e, alla fine, la ferma volontà del suo agente di portarlo via da Verona: inizio di stagione strano per Simone Calvano, passato da “Capitan Futuro” a separato in casa nell’arco di pochissimi mesi. Dispiace, uno con le sue caratteristiche in Serie B avrebbe fatto più che comodo. IN PARTENZA.
DANZI: 6,5. Ignorato da Fabio Grosso per buona parte di questo inizio di stagione, il talentino gialloblù ha saputo aspettare il suo momento, rispondendo “presente” quando chiamato in causa e trovando anche il suo primo goal tra i professionisti nel difficilissimo match contro il Pescara, in cui ha aperto le marcature con un diagonale a dir poco chirurgico. Vedremo se il 2019 gli riserverà qualche sorpresa, intanto quest’anno per lui si è concluso alla grande. PATRIMONIO.
SAVELJEVS: s.v. Ancora 0 minuti per il giovane aggregato alla prima squadra, completamente “chiuso” nella sua zona di campo. Per il momento, meglio continuare a far bene in Primavera.
Clicca qui per leggere il pagellone della difesa
Clicca qui per leggere il pagellone dell’attacco
