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Silvestri: “Andremo in A col Palermo. Sono tornato in Italia solo perché mi ha chiamato l’Hellas”

Il portiere gialloblù, uno tra i migliori in questa prima parte di stagione, si racconta in un’intervista a L’Arena

Marco Silvestri è indubbiamente uno dei migliori tra i gialloblù in questo girone d’andata. Il rendimento del portierone è costante crescita: a sottolinearlo ci sono anche i tre rigori parati in questa prima parte di stagione.

Così Silvestri è diventato un pilastro della formazione di Grosso, nonché uno dei più amati dal pubblico gialloblù. “È un bel momento personale e di tutto il gruppo – sottolinea in un’intervista a L’Arena – . Deve durare a lungo perché noi vogliamo raggiungere l’obiettivo“.

Il numero 1 dell’Hellas sa che sta disputando un campionato importante per la sua carriera: “A 27 anni bisogna iniziare a fare le cose sul serio. Ho l’età giusta per poter dire la mia, soprattutto perché sono in una piazza importante. L’anno scorso ho giocato solo quattro gare ma quest’anno sento la fiducia di tutti“.

IDOLI. Silvestri parla anche dei suoi modelli: “Il più forte che ho conosciuto è Buffon, un vero numero uno. Ho sempre apprezzato Casillas, ma alla fine mi sarebbe piaciuto conoscere Dida perché era il mio idolo da piccolo“.

INGHILTERRA. Prima di approdare al Verona, il portiere gialloblù ha vissuto un’esperienza importante in Inghilterra: “Con il Leeds mi sono tolto le mie soddisfazioni, ho 98 partite all’attivo e i primi due anni sono andati alla grande: ho giocato sempre, ho vinto riconoscimenti personali, ho giocato ad Anfield contro il Liverpool…. Sono tornato in Italia perché c’era il Verona, altrimenti sarei rimasto là“.

PROMOZIONE. “Le squadre favorite per la promozione? Noi e il Palermo, Pescara, Benevento e Brescia. Quanti punti occorreranno? Minimo 60…“.

GIOIE E DOLORI. Silvestri parla anche della parata più difficile di questa stagione e del gol che avrebbe potuto evitare: Il gol che avrei voluto evitare è quello di Crotone, perché era un pallone che avevo in mano e non sono riuscito a tenerlo fuori. La parata più difficile è stata quella su Mancosu, in casa contro il Pescara dopo 2′, perché è stata una parata atipica: ero fuori dalla porta e mi sono dovuto tuffare a coprire lo specchio il più possibile. Ma anche quella su Galano a Foggia è stata difficile“.

FOGGIA. Il pareggio con il Foggia ancora non va giù: “Ci sono state delle decisioni arbitrali che ci hanno penalizzato molto. Il Foggia ha giocato una gara “sporca” in cui l’arbitro non ha avuto polso“.

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