Il presidente della FIGC, durante la lunga intervista concessa alla Rosea, ha detto la sua sul futuro del calcio italiano
Nei moltissimi argomenti toccati durante l’intervista concessa ai colleghi de La Gazzetta dello Sport, Gabriele Gravina ha parlato a lungo delle sue idee per le future formule dei campionati di Serie A, B e C.
Queste riforme non andrebbero a cambiare molto la massima serie, prevedendo invece 20 squadre in cadetteria e un nuovo regime di semi-professionismo per le società della terza divisione italiana, le quali sarebbero agevolate a livello fiscale.
Una strada che però il presidente della FIGC vuole intraprendere con calma e attraverso regole ben chiare, senza le forzature che hanno portato la Serie B 2018/2019 ad avere tre partecipanti in meno.
Queste infatti le sua principali dichiarazioni a riguardo:
«La B tornerà a 22, l’ho già detto con chiarezza, a meno che non intervenga il Consiglio federale. Non permetterò ulteriori “fughe in avanti”: se si profilassero all’orizzonte nuovi contenziosi, adotterò tutti i provvedimenti del caso.
Sono tuttavia disponibile a proporre il blocco dei ripescaggi nel caso si riuscisse a stabilire il percorso che porti in via definitiva la Serie B a 20 squadre
Per quanto riguarda le riforme generali, ho chiesto aiuto al Governo, ma finora avevano altro a cui pensare. Ora però sono tornati sul progetto: se dovesse passare, porteremmo sia la Serie A che la Serie B a 20 squadre. In caso contrario, sarò costretto a invocare un apposito commissario, perché la situazione non è più sostenibile».