I due tecnici, che si conoscono bene, si sfidano questa sera al Via del Mare. Emergenza per il tecnico gialloblù, che però cerca continuità

Lecce-Verona è cominciata a Perugia e potrebbe finire in Serie A. Nel segno di Liverani e Grosso. Il loro nome è Fabio e sono due predestinati, scrive stamani La Gazzetta dello Sport. Insieme nel 2000 a Perugia, avversari in campo più volte, si ritrovano contro oggi nella sfida tra due serie candidate alla promozione, pronti a rincorrere il secondo posto oggi occupato dal Palermo, curiosamente altro club dove pure hanno giocato ma in tempi diversi. Due allenatori emergenti, che stanno maturando esperienze importanti per dare un senso al loro marchio da predestinati. Sicuramente sta raccogliendo più consensi Liverani, risultati e qualità di gioco alla mano, visto il Lecce portato prima in B e adesso protagonista con il calcio probabilmente più bello della categoria. Ma anche il destino di Grosso è scritto, malgrado i fischi di Verona e una scelta di limitare la comunicazione che poco lo aiuta nel chiarire le sue idee.

MOMENTO DIFFICILE Il big match di questa sera non vede Lecce e Verona al top della condizione. Liverani — dopo aver sofferto per pareggiare a Venezia e battere in casa il Livorno — ha preso quattro scoppole a Cittadella: l’occasione per rialzarsi subito (visto il turno infrasettimanale) è da accogliere positivamente, ma visto il tipo di avversario c’è poco da star sereni, perché un altro risultato negativo potrebbe minare le certezze costruite fin qui. Invece Grosso dalla sua ha i risultati, viste le due vittorie di fila a La Spezia e in casa con la Salernitana, ma ha ancora una squadra che sembra andare al di sotto delle sue possibilità, molto scolastica, di sicuro concreta, ma non entusiasmante e trainante per una piazza molto esigente.