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Marrone agli studenti: “Lealtà e rispetto alla base di una squadra di calcio”

Mattinata speciale per il triennio delle superiori dell’Istituto Salesiano Tusini di Bardolino, che ha incontrato il calciatore dell’Hellas Verona Luca Marrone e l’allenatrice dell’Hellas Verona Women Sara Di Filippo nell’ambito del Progetto Scuola dell’Hellas Verona.

Assieme a loro Zaccaria Tommasi, che da anni segue questo progetto dando la possibilità a ragazzi di ogni età di avvicinare la propria vita scolastica a testimonianze del mondo dello sport.

Proprio Zaccaria Tommasi, che oltre ad essere il responsabile del Progetto Scuola gialloblù ricopre anche il ruolo di Coordinatore dell’area tecnica dell’Hellas Verona Women, ha introdotto i due ospiti, che hanno risposto alle tante domande di centinaia di ragazzi presenti. Curiosità di ogni tipo, dall’aspetto fisico-alimentare a quello valoriale e sentimentale dello sport. Per il Progetto dell’Hellas Verona è il quarto anno nella scuola di Bardolino.

Ecco le principali dichiarazioni del calciatore gialloblù Luca Marrone rilasciate durante l’incontro con i ragazzi dell’Istituto Salesiano Tusini di Bardolino.

«Siete tantissimi! Sono felice di essere qui a parlare con voi, perché ricordo i tempi in cui anche io ero uno studente, quindi fa piacere avere questo tipo di confronto e rispondere alle vostre domande. Calcio e sacrifici? Per me il calcio è lavoro e passione. Allenarsi tutti i giorni, non dover mollare mai e stare spesso lontano dalla famiglia, dai genitori o dagli amici è un sacrificio che poi viene però ripagato. Dove arriva il giocatore e dove arriva la testa? Ci sono tanti aspetti importanti e sicuramente la testa è uno di questi. L’allenamento arriva fino a un certo punto, ma la testa deve sempre stare accesa e ci deve accompagnare. I valori che dobbiamo portare sul campo sono quelli validi anche al di fuori: il rispetto e l’umiltà, anche perché è un gioco di squadra ed è importante confrontarsi. L’allenamento è ciò che poi permette di fare una prestazione a livello fisico, ma se non ci sono dei valori importanti e una testa lucida l’allenamento arriva fino a un certo punto. Il rapporto con il mister e tra compagni? È alla base di ogni cosa, quando sei un gruppo di amici è anche più facile raggiungere gli obiettivi. Noi siamo un gruppo coeso, tanti di noi si frequentano anche al di fuori del campo. Il rapporto con l’allenatore è invece di rispetto reciproco, perché deve sempre esserci nei ruoli e nelle scelte: siamo in tanti giocatori ma ne giocano undici. Lealtà e rispetto alla base di una squadra di calcio». Queste le parole riportate dal sito ufficiale del club gialloblù.

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