Le dichiarazioni rilasciate alla rosea da parte del classe 1991, alla vigilia della sfida con il Perugia
Karim Laribi, centrocampista offensivo dell’Hellas Verona ha parlato a La Gazzetta dello Sport alla vigilia della partita con il Perugia. Questa la seconda parte:
INSEGNAMENTI DI ZEMAN E DI FRANCESCO. “Tre concetti fondamentali: educazione, metodo e rispetto. Gli stessi principi che io e mio fratello Omar (centrocampista del Fanfulla, Serie D, classe 1986, ndr) vorremmo trasmettere ai ragazzi che verranno a giocare a San Donato in modo tale da toglierli dalla strada e da pessime distrazioni”.
ALLENAMENTI DI ZEMAN. “Certo, durissimi. Ma tutto sopportabile, niente di disumano. Posso aggiungere un allenatore che mi ha lasciato un grandissimo ricordo? Massimo De Paoli, un riferimento sia dal punto di vista umano sia da quello tecnico”.
SERIE A. “Un sogno da provare a raggiungere. Ci sono passato un paio di volte con il Sassuolo senza poterla vivere al meglio visti gli infortuni”.
INFANZIA COL FRATELLO OMAR. “Bella sfida, diciamo che non abbiamo fatto mancare nulla a mamma Anna (ride, ndr). Beh io al massimo ho tirato una padellata in testa a Omar”.
FOTO INSTAGRAM CON MASCHERA DA PINGUINO. “Nasce tutto da quando ero a Bologna. Giusto per tenere i compagni sull’attenti avevo comprato un pupazzo dalle sembianze di pappagallo che, schiacciandolo, suonava. Lo usavo sul pullman per svegliare i compagni all’improvviso. E così da allora ogni anno compro qualcosa che richiami un animale e lo sistemo nello spogliatoio, quest’anno è toccato al pinguino”.
ULTIMO LIBRO LETTO. ”Niente teste di cazzo” sulla composizione degli All Blacks. Nel rugby si menano per 80’ e poi vanno a bere insieme. Noi ci tiriamo due calci e ci insultiamo tutto il giorno…”.