Le dichiarazioni rilasciate alla rosea da parte del classe 1991, alla vigilia della sfida con il Perugia
Karim Laribi, centrocampista offensivo dell’Hellas Verona ha parlato a La Gazzetta dello Sport alla vigilia della partita con il Perugia. Questa la prima parte, che inizia con il progetto che realizzerà insieme a suo fratello Omar di riaprire il campo dove aveva iniziato a giocare a Milano:
“Aspettiamo un passaggio burocratico, ma siamo già pronti per regalare alla nostra città un punto di ritrovo per i giovani. Prima provo a realizzare il sogno di riportare in A il Verona”.
ORIGINI. “Milano, il centro di tutto. È il luogo dove sono cresciuto dall’età di 3-4 anni. Funzionava che qualche “negro” me lo sono beccato, però ho imparato a scrollare le spalle e fregarmene. Ma guardi che è stato peggio in Tunisia. Quando mi hanno convocato con la nazionale ho subito più prese in giro in quello spogliatoio perché sono nato qui”.
FOGGIA. “Il morale si è rialzato, abbiamo centrato l’obiettivo minimo dei playoff. Il sogno più grande era la promozione diretta, ma quel grande sogno torniamo a coltivarlo da domani col Perugia”.
FAVORITA NEI PLAYOFF. “No, vedo equilibrio. Credo che la differenza la possano fare i tifosi. E noi abbiamo un grande pubblico che ci sostiene. Vogliono vederci lottare in ogni situazione di gioco, non vogliamo deluderli”.
CAMBIO DI ALLENATORE. “Con l’arrivo di Aglietti si è aperta una pagina nuova, tutta da scrivere. Ci siamo messi a sua completa disponibilità. Anche perché dopo l’esonero di Grosso abbiamo fatto una profonda autocritica tutti noi giocatori”.
VOTO ALLA SUA STAGIONE. “Molto basso, insufficiente”.
GROSSO. “Siamo stati incostanti nel rendimento. E ci siamo incartati nel momento più delicato, tra marzo e aprile, quando si sono decise le promozioni dirette”.