Terminata la stagione, è tempo di tracciare un bilancio totale: ecco quindi i voti alla stagione dei gialloblù
Dopo aver lasciato passare qualche giorno per fare un po’ smaltire l’esaltazione post-Serie A, è tempo di tracciare un bilancio della stagione gialloblù.
Analizzato il rendimento del reparto difensivo, è ora giunto il momento di parlare del centrocampo.
MUNARI: 6. Arrivato al fotofinish a gennaio, si è infortunato al debutto, ma sicuramente sarà comunque riuscito a insegnare qualcosina ai più giovani. Il fallo tattico durante la finale contro il Cittadella, poi, trasudava esperienza da tutti i pori! MENTORE.
HENDERSON: 6,5. Partito fortissimo, poi accantonato da Grosso, e infine rispolverato da Aglietti: è stata un’annata di alti e bassi per il giovane scozzese, che comunque ha senz’altro concluso la stagione in crescendo. UP AND DOWN.
GUSTAFSON: 7. Partito in sordina, ha piano piano preso in mano le redini del centrocampo gialloblù, diventando il fulcro del gioco prima di Grosso e poi di Aglietti. Se dopo la prima metà di stagione di parlava addirittura di un suo addio a gennaio, ora l’Hellas vuole fare di tutto per trattenerlo: speriamo ci riesca. DIESEL.
COLOMBATTO: 6. Anche lui come altri è finito nel dimenticatoio dopo essere partito con i gradi di titolare. Aglietti tuttavia l’ha rimesso a nuovo e ributtato in campo nel ruolo di mezzala, dove ha fatto vedere di poter anche essere in grado di viaggiare su ritmi un po’ più alti rispetto a quelli visti nella prima parte di stagione. RISPOLVERATO.
ZACCAGNI: 8,5. Signore e padrone della mediana gialloblù, la sua lunga assenza ha pesato come un macigno sull’economia del Verona. Non è un caso che ad aprire le danze durante la finale di ritorno sia stato proprio lui… IMPRESCINDIBILE.
LARIBI: 6,5. Lui, insieme a Di Carmine, è il simbolo della “cura Aglietti”: evanescente nelle mani di Grosso, straripante sotto la guida del nuovo tecnico. Il voto finale è sostanzialmente una media tra le due valutazioni. RINATO.
DANZI: 6. Stagione abbastanza tribolata per il talento di San Martino, che ha alternato momenti esaltati (come il primo gol tra i professionisti contro il Pescara) a infortuni, tante panchine e qualche prestazione un po’ al di sotto delle aspettative. Come Kumbulla, avrà tempo di rifarsi. TEMPO AL TEMPO.
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