Il tecnico, alla sua prima conferenza stampa in gialloblù, si è presentato ai giornalisti accorsi in via Francia
Si è da poco conclusa la prima conferenza stampa da allenatore dell’Hellas per Ivan Juric, che, incalzato dai giornalisti presenti, dopo una breve introduzione di Tony D’Amico ha parlato della scelta di venire a Verona ma anche di tanto altro.
Di seguito, quindi, ecco a voi le principali dichiarazioni del neo-tecnico gialloblù.
VERONA. «È sempre stato un piacere giocare a Verona: c’è sempre stato un grande ambiente, tranne l’anno scorso che quasi non l’ho riconosciuto. Per quanto riguarda la trattativa, abbiamo iniziato a parlare già dopo l’esonero di Grosso, e avevo dato disponibilità sia in Serie A che in Serie B. Rivincita? No, ma è una grande opportunità».
MODULO. «Vorrei partire con la difesa a 3, poi ci saranno partite in cui partirò a 4. Per l’attacco dipende da che giocatori avrò, se due punte forti o magari due esterni e una punta. Il presidente mi ha chiesto una squadra battagliera e proveremo a dargliela, cercando di combattere su tutti i palloni per recuperare subito il possesso quando non ce l’avremo e giocando ma senza fare un possesso esagerato».
MERCATO. «Sul mercato hanno molto più peso d.s. e società: noi allenatori possiamo parlare, ma poi sta a loro prendere la decisione finale. Reparto più scoperto? Al momento numericamente parlando ci mancano difensori…»
BESSA. «Daniel è uno dei pochi giocatori in rosa ad aver dimostrato di poter giocare in Serie A, ed è molto maturato rispetto alla sua ultima esperienza a Verona. Fosse per me rimarrebbe, ma dipende anche dalle offerte che arriveranno alla società».
RRAHMANI. «Amir è stato scelto dal d.s.: è un giocatore giovane, di carattere e che può ricoprire più ruoli. Arriva in un campionato difficile, ma secondo me ce la può fare e crescere molto».
AGLIETTI E LA PIAZZA. «Dopo che Aglietti ha ottenuto la promozione, ho avuto il timore di non poter allenare il Verona (ride, ndr). Conquistare la piazza dopo di lui? Voglio conquistare i tifosi con il gioco e i risultati»
ALLENAMENTI. «Non farò doppie sedute al di fuori del ritiro, perché se si fa un allenamento fatto bene è più che sufficiente. Porte aperte o chiuse? Non sono geloso dei miei “segreti”, penso che partirò con le porte aperte perché è giusto che la gente veda quello che succede, poi è chiaro che un paio di giorni prima della partita, quando ci alleneremo sui calci piazzati, saranno a porte chiuse».
SORPRESE. «Della mia rosa attuale conoscevo tutti e quindi nessuno quest’anno mi ha sorpreso. Avevo già notato anche Zaccagni, che mi aveva impressionato quando era al Venezia e che è cresciuto molto. Dawidowicz e Di Carmine giocatori da Serie A? Devono dimostrarlo…».