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Di Carmine alla GdS: “Dopo dieci anni di B, sono pronto per la A”

L’attaccante gialloblù, intervistato dalla Rosea, è carico in vista della nuova avventura nel massimo campionato italiano

Il prossimo 29 settembre compirà 31 anni, ma Samuel Di Carmine si prepara al suo debutto in Serie A con l’entusiasmo di un ragazzino.

Di seguito infatti le principali dichiarazioni rilasciate dall’attaccante gialloblù ai colleghi de La Gazzetta dello Sport, con i quali ha scambiato due chiacchiere sulla prossima stagione, ma non solo:

LA SERIE A. «Dopo aver girato tante piazze e aver giocato per dieci anni in Serie B, ora finalmente faccio la Serie A. Già Fabio Grosso, a Perugia, mi diceva che ero una da A…».

JURIC E… INZAGHI. «L’impatto con Juric è stato bello, mi ha anche telefonato prima della preparazione per caricarmi e dirmi che quest’anno dovrò dimostrare di poter giocare in questa categoria. Vuole che attacchi gli spazi, e penso di essere abbastanza bravo a farlo. Contatti con il Benevento di Inzaghi? No, ma il mister in passato mi ha fatto molti complimenti, e quando era al Venezia mi aveva chiesto di raggiungerlo: ciò mi ha dato una grande spinta».

L’IDOLO. «La passione che da piccolo avevo per Batistuta era probabilmente superiore anche all’amore per la Fiorentina: avevo i capelli lunghi, esultavo con la mitraglietta e avevo il numero 9. Ho fatto il raccattapalle quando lui giocava nella Viola, ma non l’ho mai conosciuto. Un altro che mi è sempre piaciuto è Fernando Torre: qualcuno dice anche che in campo gli somiglio. In Serie A invece secondo me Icardi è il più forte di tutti, e mi fa strano vederlo in una situazione simile (l’ormai ex capitano dell’Inter è in totale rotta con la società, è stato allontanato dal ritiro e ha le valigie in mano, ndr)».

LA CITTÀ. «Verona, grazie anche all’Adige, mi ricorda un po’ Firenze. Mi piace girarla a piedi con la mia famiglia, in cinque minuti sono in pieno centro, e adoro piazza dei signori. Mio figlio poi gioca nella Virtus…».

L’APPRODO A VERONA. «La trattativa per portarmi a Verona è stata lunga, ma ho capito che la società aveva fiducia in me. Mi hanno detto che sarei stato il presente e il futuro, ed è per questo che sono qui».

L’HELLAS. «Siamo un bel gruppo, dopo un anno ci conosciamo meglio. Pazzini e Zaccagni? Giampaolo mi ha sempre aiutato, sin da quando ero più giovane, e abbiamo un bel rapporto. Zac è forte, e quest’anno può dimostrare il suo valore».

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